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a tremulaterra

by Leitmotiv

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1.
tremulaterra 00:27
Tremula terra l’aria si scerra Zicca lu discu spiccia la uerra Tremula terra canta la stella Spetta allu friscu Spiccia la uerra
2.
Pecore 03:13
Se cantare di lune è emozionarvi io so amare così Mentre fuori diluvi ho deserti irrisolti hanno nome pensieri le memorie ed il tempo sono carte dal mazzo dove il baro è il destino La speranza è una fune e la logora il senso chi t'illude è cattivo Mò chissa perchè nel mio refrain il gallo che canta è stonato mò sai dirmi se la vita è roulette russa o campo minato? Mentre fuori discute la congiura dei pazzi nel Palazzo d'Inferno come fichi seccati son rimasti i miei sogni tra la paglia e il rimorso poi rivedo quegli occhi che mi passano accanto nelle fotografie tante amazzoni in fila gli operai e quel sogno di cambiare il cammino gli spaghi che tagli li scegli da te son giorni serviti a contar pecore Mò chissa perchè nel mio refrain il gallo che canta è stonato mò sai dirmi se la vita è roulette russa o campo minato?
3.
Romeo disoccupato ha un alibi perfetto saluta la sua bella la vede su dal tetto i giorni sono uguali e Giulia tesse e spera però Romeo si arrangia avanzo di galera i sogni sono immobili sudore, coca e piscio Romeo guarda la luna attonito derviscio fa a pugni con la sera le palpebre e gli specchi di ruggine e rossore vergogna e niente Se mi vedesse mio padre a rubare mele se mi vedesse mio padre! e che direbbe mia madre nè luna nè miele e che direbbe mia madre? Romeo disoccupato s'illumina in vetrina e il manichino mormora "hai mica un'aspirina ? " Romeo ci pensa un attimo e plasma il tv plasmon denaro nel bordello mutualizzata è l'ansia via sguardo, via proposito e si allontana in fretta e il manichino pronto: "Mica hai una sigaretta ?" fa a pugni con le notti di sogni capovolti Romeo non ride più Giulietta ha gli occhi gonfi Se mi vedesse mio padre a rubare mele se mi vedesse mio padre! e che direbbe mia madre nè luna nè miele e che direbbe mia madre? Nel buio della sera nel fumo dei destini Romeo si guarda indietro al canto dei cortili Quando l'amore conta e lo stereo nei balconi non manda bollettini ma solo le canzoni
4.
Sai perduto amore il mondo ce la fa da sè ribelli o puri e duri condannati a vincere verranno i prepotenti sequestreranno i giochi verranno a fari spenti ma avremo i nostri occhi pur sempre io e te, io e te le anime sensibili le inscatolano in niente si fingono preoccupati che ci fa in strada certa gente ? verranno i prepotenti il buio nuovo del duemila verranno a fari spenti ti stringerò, bambina mia pur sempre io e te, io e te pur sempre io e te il piano è resistere addio perduto amore Settembre scivola con sè i fuochi della gente cristalli al neon niente di che verranno i faccendieri la corte dei miracoli ignoreremo il tempo e i loro sporchi alibi pur sempre io e te la sfida è resistere pur sempre io e te non dirmi che le jeux sont faits e avremo gli occhi chiusi per dimenticare e rotoloni di sogni da catalogare abbracceremo chi piange e chi non sa nuotare non chi si mette in posa mentre affonda la nave stenderemo i ricordi sul letto del mare bruceremo i rimpianti tra l'odore del sale abbracceremo chi piange e chi non sa nuotare non chi saluta la mamma mentre affonda la nave
5.
Controluce 04:17
Se mi lasci stare qui dove porta questo mare? E ti illumini all'idea che la sorte è un naufragare e se credi che io stia in procinto di partire la mia guida è una marea non le senti le fanfare? Campi di stelle mi guardano Mi basta la notte il mio rimedio Candele spente le scie s'inseguono Barche sospese nell'ombra danzano non vedi?...non senti ?... Controluce m'inalbero Sottovoce m'illumino Controluce m'inalbero Sottovoce m'illumino La mia barca suona libera il suo porto è il destino la bandiera è sempre quella la mia barca canta libera ogni incanto una meta un compagno un'avventura Sono intermittenti le paure dell'uomo sembrano andar via all'alba di un giorno nuovo come molti sogni l'indolenza distrugge se non ti decidi ed abbandoni il tuo gregge Sono intermittenti le paure dell'uomo lasciale andar via all'alba di un giorno nuovo Mondo poliziesco che paura protegge rabbia ed ironia che il bastone colpisce Controluce m'inalbero Sottovoce m'illumino Controluce m'inalbero Sottovoce m'illumino la mia barca suona libera il suo porto è il destino la bandiera è sempre quella la mia barca canta libera ogni incanto in cammino una meta un'altra stella dove son finiti i trucchi ? Cercali fra i molti specchi...l'alba cresce già
6.
Lamaravilla 03:23
C`è una notte che sviene e io torno fanciullo sbuffo insieme alla sera ed in cambio c’è il buio resta vuoto il bicchiere tanto il nettare è nulla che la fine è indolore se non pensi stai meglio Se G.f. non sa piu d'acronimo verde io se fumo alle sbarre tu se urli alle stelle e ridateci il gesso e quel grillo parlante non confessi la prego non lo faccia in mutande La maravilla che amara villa lamaravilla C’è n’è in vendita una canta un matto alle stelle siamo in vendita tutte canta mamma alle figlie tutti in fila alla spesa di un drammatico niente Manicomio dei sogni Mercimonio costante La maravilla che amara villa lamaravilla
7.
Specchi 02:59
Ricordami così amore immaginario tra le maglie degli aghi del tempo il profumo non darlo al rimpianto ricordaci così ingrata solitudine perfino dei ricordi sei lesta a farne ruggine Muse, l'amour c'est pas pour toujours
8.
Goffo ero goffo però gli crescevo accanto Cercavo sempre la luna In ogni crepa d’asfalto vedevo rondini figlie di un borgo martire rapaci al suono di un dio vendesi immobile la loro immagine preda di nuvole e tutti a dirsi no,non sorridono mai se tutti i sogni imballati male poi alla fine li ricomprano i guai se all'alba brucia un fico sterile se tanto loro no non vinceranno mai Mille le scritte sui muri di cui vado stanco cerco ancora le lune riflesse nel fango svegliate le rondini un giorno mi farò complice e ditemi se quella rabbia è persa tra le nuvole se tanto loro no non vinceranno mai Fiori d'iloti guardatemi ancora lacrime e grigio sputa l’aurora Fiori d'iloti scappate ancora su campi di fango vuoti ormai ora Eccomi in viaggio verso altri lidi con altri cieli a fare da cornici ripenso ad allora Metamorfosirene ai sogni bruciati tra il fumo e la pece A squali futuri che cagandosi addosso poi se li mangiano e ruttano in fondo sbiadita immagine Salina di favole quartieri rognosi che Taranto fotte le albe tossiscono nell’ombra t’inculano i capi lo sanno qui cera è la notte Fiori d'iloti sfottetemi ancora fionde e mazzate grigio d’aurora Fiori d’iloti fuggite ancora quei campi d’asfalto ribollono ancora cattivi come allora bugiardi come allora vivi un’altra volta ancora
9.
Silent night 03:20
La storia e i suoi se ogni terra ha il suo oracolo le fiabe di ieri si accendono e spengono lo dicono i volti chi parte da qui ha gli occhi di un naufrago ma ci riuscirà lo scorta la luna le stelle per marinai Amo ridere nella notte silenziosa poi piangere affogare nei ricordi è un'abitudine spesso si risolve tutto nelle favole in my silent night Sai dirmi perchè ogni notte ha il suo angolo tra grilli e falene qui è un mantra all'unisono ci resti e che fai ? Ti scontri e resisti ma le cose non cambiano e in fondo lo sai non resti che tu la notte con i suoi guai Amo ridere nella notte silenziosa poi piangere affogare nei ricordi è un'abitudine spesso si risolve tutto nelle favole in my silent night
10.
Si spaccherà il tuo cuore sarà per niente indolore cospargerà il suo seme si sentirà il fragore e voleranno stolti saremo in pochi continueranno a dire in fondo che non faranno male non ci hanno fatto male non ci hanno fatto mai male non ci hanno fatto male e s'apriranno spazi saremo in pochi i corvi in guanti neri sorvoleranno cominceremo a urlare contineranno e urleranno i cieli continueranno continueranno a dire in fondo non ci hanno fatto male del resto non lotterà che il mare adesso tu non li puoi fermare sta' certo non ci hanno fatto male non ci resta che il mare.
11.
Non fai che dirmi no non orinare agli alberi piange il telefono cattive compagnie non fan che dirci poi assecondate gli alibi coi culi che primeggiano in terza età follie Scappo dai tanti che si fanno i furbi coi fragili e poi scappo dai calli che i pugni sul muro dilatano ormai le vacche nere non hanno più notti ma quote alla snai scappo dai muri separa-destini gli stessi che poi sono intorno a noi Non so che dirti sai non bere dai tuoi simili piange il telefono e poi ridono sempre i complici non fai che dirmi poi accelerate i battiti il fieno scalda i buoi moderne fattorie Scappo dai tanti che si fanno i furbi coi fragili e poi scappo dai calli che i pugni sul muro dilatano ormai le vacche nere non hanno più notti ma quote alla snai scappo dai muri separa-destini gli stessi che poi sono intorno a noi respira finchè puoi..respira

about

“A Tremulaterra” è il terzo album dei pugliesi Leitmotiv. Un’espressione che in dialetto pugliese vuol dire qualcosa di simile
all'italiano "a capofitto", "senza tregua": ed è proprio la fotografia più appropriata per descrivere lo stato che la band pugliese
sembra vivere attualmente. La risposta al cambio di line up avvenuto qualche mese fa è stata quella di tuffarsi senza sosta nella
musica, in pochi mesi, senza fronzoli. Il sound appare rinnovato, evolve ed in parte tradisce il passato, mescolando ad un piglio
folk-rock prevalente la consueta e possente sezione ritmica a fare da tappeto versatile. Al vento sonoro del Mediterraneo (siamo
a due passi dall'Africa) si associano sonorità sintetiche, elettroniche, più marcatamente Occidentali. E nei testi ancora una volta
l'umanità al centro: cambiano le cornici e i paesaggi, cambia l'immediatezza, ma c'è sempre lei, ora sconfitta, ora sedotta, ora
illuminata ma sporca di fango. Si spera mai doma e ancora resistente.

credits

released October 5, 2012

Leitmotiv: Giorgio Consoli, Giuseppe Soloperto, Dino Semeraro, Natty Lomartire
Registrato, missato e masterizzato presso Sudestudio di Guagnano (LE) da Stefano Manca
Produzione artistica e arrangiamenti: Leitmotiv

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Leitmotiv Puglia, Italy

Art-rock, Alt-folk. Italian, southern dialects, French and English. Leitmotiv songs are theatrical and charged of an absolutely unpredictable expressiveness.

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